L’equilibrio finanziario è uno dei tre equilibri di qualsiasi attività che sia un ristorante oppure una'ttività non profit, insieme all’equilibrio economico e all’equilibrio patrimoniale, indicatori fondamentali dello stato di salute. La loro assenza è sintomo di un malfunzionamento e di difficoltà: maggiore è il disequilibrio riscontrato, maggiore è il rischio di non raggiungere gli obiettivi prefisatti. L’equilibrio finanziario, nello specifico, riguarda il rapporto tra entrate e uscite e rappresenta la capacità di far fronte con le proprie entrate agli obblighi di pagamento precedentemente presi. Un’attività finanziariamente equilibrata è dunque in grado di sostenere le spese di cui necessita per raggiungere poi gli obiettivi. Le spese generali di gestione come luce, acqua, gas, energia elettrica servono per svolgere presso la propria sede le attività di interesse generale dell'associazione, stessa cosa anche in un'attività di ristorazione.
Con equilibrio finanziario si fa riferimento, inoltre, alla capacità di disporre delle risorse monetarie necessarie per colmare il suo fabbisogno finanziario, inteso quindi per acquisire tutti quegli elementi come materiale di consumo, sussidiarie, di cancelleria, materiali di arredo necessarie.
Mentre l’equilibrio finanziario prende in considerazione il rapporto tra entrate e uscite, l’equilibrio economico ha a che fare con costi e ricavi. Se prendiamo come esempio un’azienda è in equilibrio economico quando i ricavi sono superiori ai costi ed è quindi in grado di generare un utile. Al contrario, se i costi superano i ricavi, l’impresa risulta in perdita e, di conseguenza, è in una situazione di squilibrio. Un’azienda però in equilibrio economico non è necessariamente in equilibrio finanziario. Infatti, nella valutazione dell’equilibrio finanziario conta anche la periodicità di entrate e uscite. Un’azienda sana dal punto di vista economico, che genera profitti anche molto elevati, potrebbe comunque trovarsi in carenza di liquidità e quindi vivere una condizione di squilibrio finanziario, potenzialmente in grado di condurre al fallimento. Questo può succedere ad esempio quando si verifica una crescita molto rapida, che determina un aumento repentino della liquidità necessaria per far fronte a nuovi ordini o investimenti. Per preservare l’equilibrio finanziario e prevenire problemi di liquidità è fondamentale operare un attento e accurato monitoraggio del flusso di cassa. Ciò permetterà di agire, all’occorrenza, sulle entrate e/o sulle uscite e compiere le scelte necessarie per ripristinare le condizioni ideali dal punto di vista finanziario (ad esempio, ricorrendo a finanziamenti da terzi), senza pesare sull’equilibrio economico.
In particolare è consigliabile svolgere regolarmente le seguenti attività:
- analizzare attentamente i flussi di cassa attuali, per individuare subito eventuali problematiche e intervenire rapidamente per risolverle;
- impostare una previsione dei flussi futuri e stabilire obiettivi precisi per i successivi 6-12 mesi, così da assicurarsi di avere sempre la liquidità sufficiente per far fronte ai propri impegni;
- tenere sotto controllo i pagamenti e le loro tempistiche, in modo da poter intervenire tempestivamente in caso di proventi non riscossi e valutare modifiche nelle condizioni di pagamento;
- mantenere la massima attenzione sulle uscite e monitorare la frequenza dei pagamenti ai fornitori, le scadenze fiscali e le rate dei finanziamenti, così da poter negoziare termini di pagamento maggiormente favorevoli, in caso di necessità, ma anche per valutare quali costi possono essere eventualmente tagliati.
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