Che siate un manager di una grande azienda o il coordinatore di una piccola realtà associativa, la leadership è una soft skill cioè una competenza trasversale, da tenere sempre in considerazione, sviluppando quella che ritenete più in linea con le vostre esigenze e quelle della squadra. La capacità di leadership non deriva dal ruolo che si ricopre, ma è un’attitudine alla guida, ad essere punto di riferimento, di organizzazione e motivazione per gli altri membri del gruppo. Non è detto che sia innata, ma si può svilupparla studiando, leggendo e mettendo in pratica i nostri consigli.
Vediamo innanzitutto quali sono le principali caratteristiche di un buon leader:
- l’abilità a motivare ed orientare
- un’ottima capacità di comunicazione e ascolto
- empatia ed intelligenza emotiva
- la capacità di “guardare al futuro”
- problem setting oltre che problem solving
Per lo Psicologo e Studioso Daniel Goleman, “il Leader è colui che riesce a influenzare la gente e riesce ad aiutarla a lavorare meglio per raggiungere uno scopo finale in comune” e ci spiega che esistono diverse tipologie di leadership non assolutamente giuste o sbagliate, ma frutto di un’inclinazione naturale o di una scelta dettata dal contesto in cui viene esplicitata.
Vediamo insieme quali sono i 6 tipo di leader analizzati dal Dottor Goleman:
- leader visionario: spinge le persone verso un ideale comune, è creativo e pieno di idee, rende il clima lavorativo positivo.
- leader Coach: rende il clima di lavoro estremamente pacifico e sereno, supportala risorse nei momenti di difficoltà, riesce ad orientare analizzando punti di forza e debolezza costruendo una strategia comune di miglioramento.
- leader affiliativo: crea armonia rafforzando le relazioni interpersonali e puntando molto sul team building. Un approccio da utilizzare soprattutto nei momenti difficili e di frattura in un team
- leader democratico: valorizza l’apporto dei singoli e crea coinvolgimento attraverso il rafforzamento dei processi di partecipazione
- leader battistrada: E’ colui che vuole raggiungere l’eccellenza, mettendosi in gioco e guidando il gruppo con il proprio esempio. E’ adatto ad ottenere risultati nel breve e medio termine e per team già strutturati e altamente centrati e competenti, poiché in gruppi di lavoro troppo giovani e poco formati, crea un clima di lavoro negativo, mal tollerando risultati mediocri e portando ansia da prestazione.
leader autoritario: Riesce a dare direttive chiare in situazioni di emergenza e placa così eventuali timori, ma spesso è altamente negativo per il gruppo in quanto non può essere l'approccio standard alla gestione di un'equipe ma si deve adottare in momenti di crisi. Inoltre spesso si confonde autorità ed autorevolezza, perdendo così la fiducia del proprio gruppo di lavoro e ottenendo sul lungo termine burn-out e scarsa produttività
Il consiglio quindi è che qualsiasi tipo di leadership decidete di adottare, preferite sempre quella che non vi fa sembrare un’entità lontana e irraggiungibile. Cercate di essere un leader positivo, che si assume la responsabilità del gruppo, sa utilizzare la delega in maniera strutturata e con cognizione di causa, gratificando l’equipe con i successi e soffermandosi sui fallimenti, non per trovarne i colpevoli ma per condividere le criticità e trovare soluzioni; d’altronde dalle crisi nascono sempre nuove opportunità!
E voi, che tipo di leader siete?
dott.ssa Selena Del Priore
Progettista e D&l Consultant
Coordinatore di progetti su Napoli