IL PROGETTO
Progetto di promozione della salute e del benessere globale, prevenzione della non autosufficienza e sostegno agli assistenti familiari (caregiver) tramite l’attivazione di diverse tipologie di percorsi per persone con oltre 65 anni di età e con diversi gradi di fragilità. Il progetto è stato organizzato in livelli per essere replicabile in diversi tempi/luoghi, modulabile in base alle esigenze, alla tipologia di utenza e al numero di persone coinvolte. L’organizzazione a livelli è stata modulata su più anni. Il progetto ha coinvolto la popolazione e le forze di comunità di due quartieri di Bologna: Savena e Santo Stefano. Si è declinato in tre azioni principali:
1. Trasmissione di conoscenze e competenze;
2. Gruppi esperienziali;
3. Attivazione e manutenzione di una rete locale.
Gli obiettivi: fornire ascolto, sostegno e strumenti all’individuo, al nucleo composto dallo stesso e da un eventuale caregiver (parente o assistente professionale); favorire il mantenimento e il miglioramento della salute fisica, psicologica e sociale della persona, stimolando e valorizzando le sue capacità o quelle dell’eventuale sistema assistito/assistente; rendere consapevole sia il singolo individuo sia l'eventuale assistente della necessità di prendersi cura efficacemente di sé, in particolare in una fase della vita in cui la fragilità va gradualmente affrontata e fronteggiata; offrire una risposta la più possibile personalizzata.
"I nostri obiettivi: recuperare persone anziane che si sentono escluse dalla comunità attiva e avvertono un disagio legato a una sensazione di 'inutilità' che può dar luogo a ulteriori disagi e disturbi, attraverso la diffusione di una cultura legata al benessere fisico e psicosociale e all’invecchiamento attivo che generi ancora stimoli, interessi e consapevolezza di nuove possibilità di partecipazione e condivisione, partendo dal singolo individuo verso il gruppo per la costruzione o ricostruzione di reti amicali in un contesto strutturato e protettivo; aumento di collaborazioni, sinergie, connessioni tra operatori e attori del territorio; attivazione di risorse collettive e processi partecipati; sviluppo e manutenzione di reti e alleanze tra Enti locali, Ausl, medici, professionisti sanitari e sociali, università, scuole, biblioteche, fondazioni, imprese, farmacie, associazionismo, volontariato, singoli cittadini."
- Mariafrancesca Steiner
Crediamo di avere facilitato opportunità di connessioni e sinergie tra le diverse realtà del territorio; favorito il coinvolgimento dei partecipanti, dei loro famigliari e conoscenti nell'orbita dei servizi offerti dai Quartieri, dai centri sociali, dalle nuove Case di quartiere, dall'Azienda USL, dall'associazionismo in generale; "fidelizzato" almeno il 70% dei reclutati nelle attività; rinnovato le attività del centro sociale “per anziani”, favorendo la sua transizione in casa di quartiere; sviluppato interventi attuabili anche in altri luoghi e in altri tempi; attivato percorsi di prevenzione, abilitazione e riabilitazione, sostegno, potenziamento (empowerment) in ambito fisico, psicologico e sociale a persone anziane fragili; consolidato il rapporto di fiducia con la comunità interessata, cosa che potrà certamente favorire ulteriori sinergie con i soggetti pubblici e privati coinvolti, il cui rinnovato interesse a garantire collaborazioni e/o a investire risorse anche economiche in questo ambito sarà un ulteriore segnale di successo del progetto.